L’arte non ha sbarre 2024
L’arte dentro e fuori le carceri
La nuova opera murale di Edoardo Ettorre dedicata a Caterina Martinelli
“L’arte non ha sbarre” è un progetto – sostenuto dalla Regione Lazio e vincitore del Bando Vitamina G – che prevede una serie di laboratori e la realizzazione di murales dentro e fuori il carcere romano di Rebibbia.
Leggi tutto: L’arte non ha sbarre 2024Il progetto “L’arte non ha sbarre”, a cura di Oriana Rizzuto, prevede diverse attività dentro e fuori le mura delle carceri, al fine di sensibilizzare tutti e tutte alle difficoltà della condizione carceraria ma soprattutto per evidenziare l’importanza delle iniziative che possano influire sulla formazione e la rieducazione dei giovani e delle giovani dentro le case circondariali.
L’opera esterna di questa edizione sarà un murale del giovane street artist Edoardo Ettorre, Premio Rivelazione 2023 MArtelive, selezionato dalla giuria di qualità e curato da Oriana Rizzuto e Antonella Sciarra dell’associazione Alinea, che ha seguito il processo creativo dell’artista. In pochi anni Ettorre ha collezionato numerosi riconoscimenti, realizzato svariati murales ed esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.
Il murale in via dell’Erpice verrà inaugurato il 12 dicembre 2024 con tutte le realtà coinvolte: il Municipio IV, il Presidente Massimiliano Umberti, l’Ass. alla cultura Maurizio Rossi, mentre saranno invitati anche gli enti relativi, in particolare il Circolo Arci Concetto Marchesi -centro nevralgico del quartiere- e la sezione ANPI Tiburtino Pietralata dedicata a Caterina Martinelli.
È proprio lei la donna iconica che verrà omaggiata nell’opera di Ettorre, nell’anniversario degli 80 anni dalla sua morte. Caterina Martinelli venne infatti uccisa nel 1944 dalla Polizia Fascista durante gli assalti dei forni, mentre cercava di ottenere del pane per sfamare i propri figli. Quando venne colpita aveva in braccio la più piccola, una bimba di pochi mesi, e una pagnotta.
Tale evento sconvolse il Tiburtino III, dove ora sarà realizzato il murale in suo ricordo, a pochi passi dalla targa che il Municipio IV le ha già dedicato. “Io non volevo che un po’ di pane per i miei bambini. Non potevo sentirli piangere tutti e sei insieme”: sono queste le parole associate a Caterina, che con l’assalto del forno al Tiburtino non compì solo un gesto disperato ma un atto di resistenza civile.
La toccante opera di Ettorre dedicata a questa figura emblematica conserverà l’inconfondibile stile dell’artista: pittorico, spontaneo e gestuale. Insieme al murale sarà anche ristrutturato e ripristinato il campo da calcio situato davanti all’opera, al fine di riconsegnare alla cittadinanza e al quartiere una porzione del loro territorio.
Se l’opera esterna è firmata da Edoardo Ettorre, le attività didattiche dentro Rebibbia sono state invece seguite dalla psicoterapeuta Valentina Iavasile e realizzate dalle artiste Tiziana Rinaldi Giacometti e Chiara Anaclio che dipingeranno due opere all’interno del carcere come conclusione e sintesi dei laboratori annuali tenuti per (e insieme) alle donne della casa circondariale. I concetti sviluppati nelle due opere saranno legati alla libertà, all’autodeterminazione, alla parità e contro la violenza di genere.
L’opera di Tiziana Rinaldi Giacometti sarà incentrata sull’idea di libertà e al tempo stesso di famiglia e di prospettiva: come nelle sue rappresentazioni Tiziana ha tradotto in segno artistico i pensieri delle ragazze, raffigurando una donna di spalle che cammina verso il futuro, tenendo per mano la sua bambina.
L’opera di Chiara Anaclìo rappresenta invece il mondo ideale, la speranza, un giardino sbocciato, tipico della cifra stilistica dell’artista, al fine di animare e rendere migliore il tragitto che ogni giorno le donne conducono dalle celle allo spazio esterno.
Il progetto “L’Arte non ha sbarre” è realizzato dall’omonima associazione insieme a Agnese Panzieri, prodotto da MArtesocial, incubatore di attività e progetti rivolti al sociale, e curato da Oriana Rizzuto, che da anni segue il progetto e le attività, sia dentro che fuori le carceri.“L’arte non ha sbarre” è uno dei progetti speciali della Biennale MArtelive, con la direzione artistica di Peppe Casa.