Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE”
“Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE”, per rispondere al bisogno sempre crescente di integrazione ed interazione, di dare un contributo ed un sostegno ad altri giovani meno fortunati, partendo dalla promozione di messaggi sociali e culturali, che mettano al centro l’arte come strumento di formazione, conoscenza, riscatto sociale, ampliamento dei punti di vista, educazione alla bellezza da parte di giovani verso i giovani più svantaggiati, come sono i giovani degli Istituti penitenziari, parallelamente alla riqualificazione urbana di una o più aree che interessano i quartieri periferici romani, attraverso la realizzazione di opere di arte urbana.
Considerando l’arte come un mezzo di comunicazione che permette a tutti di potersi esprimere, in particolar modo per i soggetti che non hanno la possibilità di farlo “liberamente”, ossia le detenute giovani, il progetto mira a pensare alle attività artistiche come strumenti che permettono al detenuto di poter seguire un percorso riabilitativo, formativo e ludico che lo aiuti a mettere alla prova la propria creatività, nonché gli consente di avere un contatto con il mondo esterno comunicando a tutti i propri valori.
Lo scopo del progetto infatti è quello di organizzare dei laboratori di arte che possano portare l’arte dentro le sbarre e successivamente le loro espressioni artistiche nel mondo fuori, in modo che in un futuro prossimo possano vederle anche loro e far conoscere agli altri le opere alle quali hanno collaborato.
L’arte, così, diventa sintesi tra pensiero e concretizzazione, un modo di espressione delle diverse personalità, in relazione parallela ai quartieri periferici della città, in qualche modo relegati ai confini e ghettizzate, che da questa iniziativa ne giovano in attenzione e centralità contrapponendosi alla marginalità che solitamente li distingue. L’arte diventa un mezzo per riscoprire gli svantaggiati sia dando loro voce sia, attraverso i colori, dando vivacità e luminosità al quartiere.
Il progetto dedicato alla street art è nato con l’intento di realizzare opere murarie nei quartieri con contesti difficili della periferia di Roma che mettano in luce tematiche sociali e problematiche culturali. Il progetto intende concentrare le proprie iniziative nei quartieri periferici della capitale, nello specifico nel quartiere Quarticciolo, che negli ultimi anni si sta muovendo per attuare una rinascita e un riappropriamento degli spazi pubblici grazie ai numerosi comitati e associazioni attivi sul territorio. Il progetto vuole coinvolgere pubblici e target differenti, e in primis rendere protagonisti i giovani delle Case Circondariali Penitenziarie, nell’idea di rendere nuovamente protagonista il territorio attraverso la riappropriazione degli spazi che propone da sempre l’arte muraria urbana, oggi giorno conosciuta ed apprezzata da tutti.
Fasi progetto:
Il progetto avrà una durata di 11 MESI da gennaio 2021 fino a dicembre 2021 – con pausa nel mese di agosto – e prevede un laboratorio al mese (secondo le disponibilità e le indicazioni che verranno fornite).
La prima fase riguarderà il coinvolgimento dell’istituzione carceraria a cui è stata proposta l’iniziativa mettendo a punto le attività, le procedure, i permessi, le aule e il personale interno coinvolto. Il progetto di formazione prevede laboratori di arte applicata (pittura, restauro, graffiti, riciclo creativo,…).
La seconda fase sarà incentrata principalmente sui laboratori nelle carceri (in streaming e dal vivo). Dopo la selezione dei giovani più idonei e vocati a queste discipline, su base volontaria e sulle indicazioni del coordinatore interno.
Ogni incontro prevederà un artista/docente e un sociologo/assistente sociale, oltre che un giovane dell’associazione che in questo modo avrà modo di conoscere meglio le problematiche e imparare a relazionarsi con i giovani detenuti, ed imparare in parte l’aspetto professionale in questo settore.
A CAUSA DELL’EMERGENZA SANITARIA – IN QUESTA FASE SONO PREVISTE ANCHE LEZIONI IN STREAMING in modo da permettere a ciascuno di assistere alle lezioni dai pc o dagli schermi messi a disposizione dall’istituto.
Nella terza fase – sperando si sia tornati ad una situazione più sicura – si darà inizio al workshop in presenza – che coinvolgerà detenuti, assistente interno, sociologo ed artista, con la presenza di un giovane dell’associazione.
Il docente terrà lezioni su disegno, pittura, arte applicata; il sociologo-psicologo insieme all’aiuto del docente dovrà aiutare il detenuto a tradurre le proprie idee attraverso il disegno.
Le giovani detenute alla fine del progetto realizzeranno una bozza di disegno, che poi sarà il tema dei murales che gli artisti riprenderanno e riadatteranno secondo il loro stile sui muri individuati all’esterno.
L’ultima fase riguarda la realizzazione dei murales ad opera degli artisti con evento finale.
I muri saranno realizzati:
- uno all’interno della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia;
- due nel quartiere del QUARTICCIOLO (muri individutati e in attesa di ricevere Ok dall’ATER dopo l’esito del bando).